Lago d’Idro

Regione e provincia:  Lombardia- Brecia  / Trentino Alto Adige – Trento
Tempo di percorrenza: 6 ore (compresa sosta pranzo)
Percorrenza: 12,5nm
Grado di difficoltà: medio – basso

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Descrizione delle difficoltà: Bacino relativamente piccolo in cui vi è una scarsa presenza di barche a motore (1 solo battello turistico e qualche piccolo natatante di pescatori).

Particolarmente ventoso, specie dalla tarda mattinata/pomeriggio dove tipicamente spira da sud verso nord.

Nel settore meridionale vi è una diga.

Periodo consigliato: tutte le stagioni

Punti d’imbarco:

Partendo la mattina dalla spiaggia di Baitoni (località del comune di Bondone – TN) ed effettuando il periplo in senso antiorario si riesce a percorrere l’intera lunghezza del lago fino alla punta meridionale in tranquillità per poi avere il vento alle spalle nel tragitto di ritorno.

Consigliato carrellino. Posti auto limitati.

In alternativa ad Anfo parcheggio a pagamento (non molto grande) in via Calcaterra.

Descrizione:

L’itinerario copre il periplo di tutto il bacino.

Partendo da Baitoni, subito verso ovest si incontra l’ambiente del biotopo del lago d’Idro. Un ambiente umido particolarmente ricco di vegetazione (ciò che rimane di quello che era l’ambiente naturale attorno a questo lago prima che i benedettini bonificassero l’intera area); si può pagaiare tra  salici bianchi e canneti, qui regnano gli svassi maggiori e le gallinelle d’acqua.

Poco oltre si incontra la foce del fiume Chiese, risalendola poche decine di metri, si trova anche –in sponda destra – l’arrivo del fiume Caffaro.

Appena guadagnata la sponda occidentale, a fianco della foce del fiume, si trova la spiaggia di Ponte Caffaro. Proprio qui sopra – facilmente raggiungibile a piedi lasciando i kayak in riva – si trova l’eremo di S. Giacomo, risalente al X secolo, che era la sede appunto dei frati Benedettini.

Proseguendo lungo la sponda occidentale si incontra, circa a metà percorso e poco prima del centro abitato, la rocca d’Anfo: stupenda fortificazione militare risalente al XV secolo che – con varie modifiche- è restata in uso fino al 1917 a scopo difensivo e successivamente impiegata come caserma fino al 1975. Lungo tutta questa sponda frequentissimi sono gli avvistamenti di nidi di aironi cenerini sulle sommità degli alberi che crescono a pelo d’acqua.

Nell’estrema punta meridionale, in una strettissima insenatura, vi è uno sbarramento (fiume Chiese, emissario). 

La sponda orientale, decisamente meno antropizzata, offre l’ambiente ideale per la nidificazione del germano reale, della gallinella d’acqua e dello svasso maggiore. 

Oltre Vesta vi è una via ferrata che raggiunge Baitoni ed in alcuni tratti sfiora il pelo dell’acqua.