EXO Navigator

immagine del produttore

Marca: EXO
Modello: Navigator
Dimensioni: lunghezza 460cm, larghezza 60cm, peso a vuoto 21kg
Uso: entry-level turismo mare, lago, fiumi tranquilli
Taglia: unica
Materiale: polietilene
Costo: 780€ (prezzo 2024)
Made in: Casarza Ligure (GE) – Italia

La storia del modello

L’origine di questo kayak è legata al marchio Nova, azienda romagnola che a partire dagli anni ‘70 -’80 ha iniziato a commercializzare prodotti per il campeggio e l’outdoor. Tra gli altri altri articoli avevano anche una linea di canoe e kayak sia in vetroresina che in polietilene.
Il navigator era prodotto sia in plastica che in fibra di vetro e rappresentava il modello marino di punta dell’azienda.
Nova però aveva (ed ha tuttora) linee di produzione solo per tende, verande ed altri accessori più strettamente da campeggio. Per quanto riguarda gli altri prodotti affidava la realizzazione ad aziende terze specializzate.
La produzione di kayak e canoe in polietilene era affidata alla Kplast di Casarza Ligure; piccola ditta dedita allo stampaggio rotazionale di serbatoi, case, barelle ed altre attrezzature che necessitano di questa specifica tecnica di stampaggio della plastica.
Alla chiusura del settore nautico di Nova la Kplast ha ritirato gli stampi e negli anni successivi questa piccola realtà ligure ha creato il marchio EXO Kayak votato principalmente al mondo del torrente. Nel loro catalogo, oltre ai kayak da loro progettati, si trovano ancora alcuni modelli ereditati da Nova.

Tra questi vi è anche il Navigator che, con qualche ritocchino, oggi rappresenta un best-buy nel settore entry level (sotto le 1000€) tra i kayak da mare.

Caratteristiche costruttive e dotazione

Il Navigator è costruito in polietilene di buona qualità. Non si deforma eccessivamente con il passare del tempo ed -a braccio- mi sembra che siano riusciti anche a contenere i pesi.
Solo due le modifiche che EXO ha apportato a questo vecchio kayak: i tappi dei gavoni in gomma (stile Kayaksport) hanno sostituito quelli in neoprene ed il seggiolino in plastica con una bella imbottitura.

L’allestimento di serie è di tutto rispetto per un prodotto di questa fascia di prezzo: due gavoni stagni con tappo tondo, maniglie ad oliva alle estremità, elastici in coperta sia a poppa che a prua, seggiolino ergonomico imbottito con schienalino di buona qualità, puntapiedi regolabile a clip con binario in alluminio. Certo, non sono puntapiedi bellissimi e comodissimi; ma in questa fascia di prezzo solitamente si trovano quelli a pettine in plastica più adatti ad un uso ricreativo da noleggio/club che personale.
Solo due gli aspetti migliorabili in tema di dotazione: mancano le lifeline ed i premicosce.
Al primo problema si può facilmente porre rimedio con un piccolo intervento di fai da te aggiungendo due passacime alle estremità e sfruttando quelli già presenti per gli elastici. In alternativa in fase di ordine, a richiesta e con un piccolo sovrapprezzo, l’ azienda può aggiungere cime perimetrali complete installando passacime appositi e diedicati.

All’assenza di premicosce purtroppo non vi è rimedio, la EXO non è in grado di adattare quelli regolabili che usano su alcuni loro modelli da acqua mossa. Si potrebbe tentare l’installazione di accessori aftermarket ma è una via tutta da sperimentare. Sarebbe stato bello se l’ azienda ci avesse pensato quando è stato modificato lo stampo per modernizzare i boccaporti dei gavoni (vi è stato un ritocco anche nelle proporzioni della coperta in zona pozzetto) ma immagino che avrebbe richiesto un lavoro lungo ed elaborato, probabilmente non compatibile con il mantenere poi un prezzo finale così competitivo.

Il disegno in generale non nasconde i decenni che si porta sulle spalle. Opera viva simmetrica tra poppa e prua, nessun rocker, slanci pronunciati che ne accorciano la linea di galleggiamento ed i volumi del pozzetto che sembrano appoggiati sui ponti di coperta sostanzialmente piatti.
La parte immersa presenta una sezione costante leggermente a V.

La lunghezza di 460cm trovo sia un ottimo compromesso. Da un lato permette un relativamente facile rimessaggio appeso in un box auto di piccole dimensioni e può essere trasportato anche sul tetto di un’utilitaria come la Panda. Lunghezza però che – con l’aggiunta delle lifeline – fa rientrare il Navigator a pieno titolo nelle caratteristiche di dimensione e dotazione di sicurezza minima di un kayak da mare con garanzia di poter prender parte a tutti i raduni e workshop dedicati a questa categoria.

coppia di Navigator in palude

Comportamento in acqua

Parliamo di uno scavo a V, è vero, ma non è una V aggressiva di quelle che si sentono sulla stabilità primaria. La V è molto ampia e permette da un lato di dare rigidità strutturale al fondo del kayak, che tenderà meno a deformarsi con il caldo rispetto a quelli perfettamente piatti, e dall’ altra di favorire un comportamento in acqua davvero equilibrato. Si forma una leggera linea di chiglia, garanzia di ottima direzionalità a scafo dritto, ma si apprezza una facilità di inclinazione con cui salta fuori una discreta manovrabilità. Davvero un eccellente compromesso, ben lontano dalla sensazione di eccessiva primaria che si riscontra in molti “plasticoni entry level” che risultano spesso e volentieri inchiodati sull’assetto verticale fornendo al canoista un po’ più smaliziato una sensazione di ingessatura dell’assetto.
Un kayak che si comporta esattamente come dovrebbe: va dritto quando non è inclinato – pur non essendo inchiodato su un binario – e gira bene se lo si mette sul fianco, cosa possiamo volere di più?

La stabilità secondaria richiede un po’ di reciproca conoscenza tra kayak e kayaker. Non che sia male ma lo “scalino laterale” formato dalla coperta, decisamente bassa per questa categoria, offre uno spigolo che -quando raggiunge l’ acqua- crea un momento angolare che bisogna essere ben pronti a contrastare con arti inferiori ed eventuale appoggio.
La prima volta mi ha tradito e sono finito a testa in giù in quanto ho affidato il recupero dell’equilibrio alla sola pressione su un premicosce che non c’è.
Una volta sottosopra è bastato poi ritrovare il -pur flebile- ancoraggio del ginocchio sotto al bordo inferiore della mastra per eseguire il roll.

L’ assenza di premicosce non fa di questo kayak una barca adatta ad imparare ed esercitare roll ed appoggi. Serve un canoista con già una consolidata esperienza di queste manovre e la consapevolezza del fatto che non si possa fare cieco affidamento alla presa della gamba contro il lato del pozzetto; a questo punto ci si riadatta sfruttando il piccolo appiglio del ginocchio e la controspinta puntapiedi – seggiolino ed anche appoggi alti e roll belli morbidi alla fine sono fattibili senza problemi. Per imparare ed impratichirsi però purtroppo si sente la mancanza di quest’appendice interna al pozzetto; peccato perchè quel piccolo accessorio davvero avrebbe potuto rappresentare un punto in più a favore del Navigator per farne il perfetto kayak low-budget in grado di accompagnare la crescita di un canoista dalle primissime esperienze fino al livello SK/TK 2 [nota1] ed anche qualcosina oltre.
Se qualcuno ha sperimentato l’aggiunta di accessori per acqua bianca mi mandi un messaggio, potrebbe essermi utile un riscontro in questo senso.

La velocità di crociera è buona se la consideriamo in relazione a kayak allround o da mare/touring compatti. Se però teniamo conto che la linea d’acqua è ben più corta dei 460cm totali, e la paragoniamo ad un prodotto di pari prezzo che solitamente è attorno ai 420-440cm di lunghezza totale è addirittura ottima.

Scarsa anche la presa al vento, e qui entra in gioco il discorso volume.

Nella scheda tecnica non è un dato dichiarato ma, a naso, il volume non è elevatissimo. Cosa che contribuisce sicuramente a conferire al kayak il carattere sportivo che lo contraddistingue, ben lontano dalla maggior parte dei plasticoni per principianti corti e dall’aspetto tozzo che affollano il mercato in questa fascia di prezzo. La bombatura superiore in corrispondenza del pozzetto, sebbene poco gradevole a lato estetitco, lo rende però comodamente abitabile anche per canoisti di taglia medio-grande.
Il rovescio della medaglia dei low-volume sono i gavoni poco spaziosi; situazione peggiorata anche dalla paratia posteriore che è davvero arretrata e lascia un ampio spazio vuoto dietro al seggiolino. Dettaglio che rende le operazioni di svuotamento dopo una scuffia non proprio soddisfacenti senza usare la pompa dopo il rientro.

I tappi poi sono di piccole dimensioni e richiedono di suddividere il materiale in sacche di minor volume e diametro. Considerando che si tratta di un Kayak entry level con il limite di utilizzo in condizioni di SK/TK 2 [nota1] non avrei disdegnato se EXO avesse mantenuto i boccaporti in neoprene originali come da progetto Nova. Ho questa tipologia di chiusura sui Prijon e, per un kayak che non è destinato ad affrontare condizioni estreme, sono ugualmente sicuri e maggiormente comodi (ma sicuramente più costosi da realizzare, ed il prezzo è il vero asso nella manica del Navigator).

flottiglia di Navigator in un laghetto tra i canneti

Conclusioni

Non posso dire di conoscere a fondo questo kayak. Non lo posseggo ma lo uso in un’associazione di cui faccio parte, su un fiume di grande portata di grado I°, con sporadici passaggi di II° a determinati livelli idrometrici che offre per la maggiore caratteristiche di navigazione lacustre. Però devo dire che mi soddisfa parecchio, specie se penso a quali siano le alternative pari prezzo e pari dotazione (doppio gavone stagno, puntapiedi regolabile).
Se si è abituati a performantissimi kayak in composito dal costo di svariate migliaia di € è facile sentirsi limitati quando si è costretti ad usare plasticoni economici; il Navigator invece lo uso davvero con piacere.

Oltre alle prestazioni sicuramente soddisfacenti c’è da dire che è comodo pur non dando la sensazione di essersi infilati un paio di scarpe troppo grandi per camminare agevolmente, si lascia inclinare e gestire come un kayak da mare purosangue e risponde agli input ed alle manovre esattamente come ti aspetteresti.
Un modello che ha un prezzo decisamente allettante sul mercato del nuovo e che, prodotto da decenni, è facilissimo trovare usato in condizioni accettabili anche attorno alle 200€. Segnalo a tal proposito che in questi anni non è stato raro vedere nel periodo invernale il sito kayakshop.it (store ufficiale del marchio EXO) mettere il Navigator in offerta a 550-600€.
Direi che sarebbe un buon investimento come primo kayak: poca spesa per iniziare per uno scafo che accompagnerà senza problemi la crescita di un neofita fino a livello SK/TK2 [nota1] e che potrebbe essere già definitivo se non si desidera andare oltre la navigazione giornaliera in condizioni meteomarine tranquille. E se si sentisse la necessità ad un certo punto di evolvere il Navigator si rivelerà un buon “secondo kayak” da tenere in flotta per quelle situazioni in cui -per vari motivi- non si vuole andare in giro con l’attrezzatura bella o da prestare ad amici.
A mio modestissimo parere, attualmente il miglior rapporto qualità/prezzo sotto le 1000€.

Link al sito del produttore: https://exokayak.com/canoa/exo-navigator/

NOTE:
1 – faccio riferimento ad abilità e situazioni ambientali codificate dal sistema EPP – Pagaia Azzurra di cui ho parlato in questo articolo.