Confini blu

Titolo : Confini blu
Autore : Rigatti Emilio
Prezzo : 14,90€
Anno : 2012
Editore: Ediciclo editore
ISBN: 9788865490471

Arrivo a questo libricino, che si legge con piacere in poche serate, dopo aver letto “La leggerezza del kayak” ed aver apprezzato il modo di vedere dell’autore. Modo di vedere che si può riassumere con questa sua citazione:

Io credo che l’essenza del viaggio, dell’avventura, non stia nel quoziente di pericolosità, o nella sua stravaganza o nella lunghezza chilometrica del percorso. Sta tutta nello sguardo. No sguardo, non parti. Resti fermo anche se fai sei volte il giro del mondo. Il kayak è una palestra di sguardi.

…e così ho voluto approfondire questo suo approccio anche con Confini blu, libro in cui Rigatti parla ANCHE di kayak (specifico che l’autore è noto per i viaggi in bicicletta, argomento principe dei suoi testi, come suggerisce il nome dell’editore).

Per me che sono completamente ignorante in materia di filosofia, questo è un libro di filosofia. Racconta di viaggi fatti a piedi, in bicicletta ed in kayak. Alcuni lunghi, altri corti; alcuni molto avventurosi ed altri più ordinari. Ciò che conta nel modo di vivere il viaggio di Rigatti è lo sguardo che si ha. Passando per terre vicine e conosciute o mete lontane, tutte raccontano una storia. Storia di come è cambiato il paesaggio, di vite e vissuti umani, legami, tradizioni, modi di vedere diversi di popolazioni diverse ma confinanti. Confini che ci sono, ma cambiano nelle epoche ed a volte sono visibili ed altre no (come il fiume Soča selvaggio ed incontaminato, che ad un certo punto diventa Isonzo sfruttato in tutti i modi e deturpato dalla sua bellezza). Persino un corso di roll in piscina diviene spunto di riflessione.

Per citare un’altra volta lo stesso autore che scrive

Me li hanno forniti con il kayak, gli occhi nuovi. Appena ho chiuso il paraspruzzi attorno alla rima del pozzetto li ho sentiti entrare in funzione.

Leggere questi libri è una palestra per questi “occhi nuovi”. Importantissimo saperli usare nel mondo di oggi, dove si pensa sia necessario prendere l’aereo ed andare in capo al mondo per vivere l’essenza di un viaggio o un’avventura quando invece non sappiamo apprezzare dove passeggiamo, pedaliamo o pagaiamo tutti i giorni.
Una piccola esperienza personale: tempo fa scrissi su un forum di canoisti canadesi, che sogno sarebbe fare un viaggio da quelle parti! Mi presentai dicendo di scrivere da “north Italy – Como Lake area”; un canadese mi rispose “my dream is to paddle Como Lake”.

A Chi consiglio questo libro?

Leggere e rileggere questo testo, come anche l’altro, aiuta in quei periodi di “sconforto” in cui ci si stufa dei soliti posti, del solito lago, del solito tratto di fiume. Ecco, succede perché quegli “occhi nuovi” si chiudono; e questa lettura aiuta a riaprirli.

PS: in questo volume vengono citati alcuni personaggi noti nel mondo del kayak da mare italiano come Tatiana Cappucci, Luciano Belloni e Raymond Varraud.

Dello stesso autore:
La leggerezza del kayak, piccola filosofia del navigare silenzioso