Il Ticino da Vigevano a Bereguardo

Regione e provincia: Pavia – Lombardia

Tempo di percorrenza: Variabile da 1h 30′ a 6 ore a seconda della voglia di addentrarsi in lanche e rametti secondari.

Distanza: 10nm percorrendo dritto il ramo principale senza deviazioni

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Grado di difficoltà: Tratto classificato come II° grado. Non ci sono rapide ed è fattibile senza problemi anche con kayak da mare (non è raro trovare anche k1 da acqua piatta).

Descrizione delle difficoltà: Il fiume nasconde pericoli che chi va per mare e laghi non è abituato a gestire.
Per chi non ha mai fatto fiume all’inizio ci vuole un attimo per “capirne” le dinamiche, una volta che poi si ha preso dimestichezza con la corrente e la morta la cosa diventa anche un diversivo estremamente divertente. Attenzione a mulinelli, gorghi ed ostacoli in corrente, anche quando ci si ha preso confidenza il pericolo è sempre dietro l’angolo.

Obbligatorio andare in gruppo, sia per motivi di sicurezza sia per questioni logistiche di veicoli necessari per ritornare all’imbarco. Da “rimodulare” le dotazioni di sicurezza rispetto all’ambiente: mi viene da pensare che paddle-float e pompa di sentina siano piuttosto inutili ma una sacca da lancio sempre pronta potrebbe essere necessaria..

Periodo consigliato: Ci sono stato 2 volte a distanza di 15 giorni sullo stesso tratto eppure ho trovato un ambiente diverso in termini di portata del fiume e forza della corrente. Qui più che guardare alle stagioni c’è da far caso alle piogge nei giorni precedenti la gita.

La prima volta siamo stati a pochi giorni da una piena. Acqua pulitissima e corrente decisamente allegra, la seconda volta abbiamo trovato meno acqua, un pochino di sporco in prossimità di Bereguardo ma una corrente che seppur bella forte, era meno “preoccupante”.

Essendo tutto il percorso in un fitto bosco in autunno i colori sono magnifici ma immagino sia altrettanto spettacolare in primavera. In estate è molto frequentato da bagnanti e gruppi di ragazzi che fanno pic-nic.

Punti d’imbarco: Molto comodo lasciare una macchina al punto di sbarco (subito dopo il ponte di chiatte in sponda sx c’è possibilità di parcheggiare) per poi raggiungere con un altro veicolo tutti assieme l’imbarco a Vigevano. Qui abbiamo trovato ampio parcheggio al “parco Robinson” entrando da via Lungoticino Lido (il parco apre alle 9.30 e chiude alle 19.30 per cui bisogna rispettare questi orari – orari 2017). Più a nord c’è una centrale idroelettrica con a fianco un’associazione di rafting che ci ha offerto di sfruttare il loro imbarco ma da qui bisogna passare sotto il ponte della sp494 che ha delle rapide di difficoltà superiore. Nulla che impensierisca un kayaker da acqua bianca ma con la poca esperienza di fiume abbiamo preferito evitare. Anche quella rapida comunque ci è stato riferito venga percorsa sovente e senza particolari difficoltà con kayak da mare.

Possibilità di imbarco anche in lanca Ayala qualora fosse aperto il relativo parco. Informarsi prima della partenza.

Descrizione:
Sebbene possa sembrare monotono in realtà questo tratto di fiume è molto selvaggio ed offre la possibilità di esplorare varie lanche, rami morti ed isolotti di sabbia e sassi che offrono scorci paesaggistici interessanti perchè profondamente diversi da quelli a cui siamo abituati in lago o in mare. Si trovano grandi colonie di aironi, cigni ed altri uccelli.

Oltretutto è molto divertente ritrovarsi in gruppo a giocare con tra la corrente e le morte.

Sul percorso c’è poco da dire, il ramo principale lo si indovina e basterebbe lasciarsi trasportare dalla corrente per arrivare al punto di sbarco (l’inconfondibile ponte di chiatte) ma è “perdendosi” ad esplorare i rami secondari e le lanche che ci  permette di godere a pieno di questo ambiente.

La vegetazione è fitta e ci si convince spesso di essere decine di chilometri lontano dalla civiltà, solo il rumore degli aerei al loro passaggio ci ricordano che siamo letteralmente a due passi da una delle aree metropolitane più grande d’Italia.