Pagaia Azzura

Una delle domande che mi viene più spesso fatta dagli amici riguardo il kayak è se per fare qualcosa di più impegnativo rispetto al giretto col plasticone zatterone a noleggio serva qualche brevetto o abilitazione tipo patente nautica.
La risposta è – in linea di massima – NO… o quantomeno NO fino a che te ne stai per i fatti tuoi a fare le tue cose.
Esiste però, da relativamente poco, un sistema di “brevetti” riconosciuti a livello europeo di cui non si parla molto neanche nell’ambiente; tale sistema è nato perché in determinate occasioni può essere utile, se non addirittura necessario, dimostrare con un metro di paragone chiaro ed univoco quali siano le proprie capacità. Pensiamo ad esempio ad un’uscita organizzata da un club o un’ente dove in base al tipo di navigazione prevista ed alle condizioni meteo bisogna stabilirne un grado di difficoltà e di conseguenza valutare chi può affrontarla in sicurezza e chi si andrebbe ad imbarcare (letteralmente) in un’impresa fuori dalle proprie capacità.

La Certificazione Nazionale Pagaia Azzurra è un sistema di “brevetti” nazionali rilasciati dalla FICK (Federazione Italiana Canoa Kayak) ai pagaiatori che dimostrino di aver raggiunto un determinato grado di conoscenze e competenze.

Pagaia Azzurra è conforme agli standard EPP (European Paddle Pass); ente europeo che si occupa di uniformare gli standard formativi di tutti gli stati aderenti. Ciò significa che gli step sono uguali in tutti gli stati, anche se si chiamano con nomi diversi sono esattamente equivalenti ed allineati(ad es. “pagaia azzurra SK2” rilasciato dalla federazione italina equivale al brevetto “sea kayak 2 stelle” della British Canoeing).

Il sistema EPP non è limitato al solo ambiente del kayak da mare ma è settorializzato in numerose branche sia agonistiche che turistiche (Sea kayak, touring kayak, polo, acqua piatta, slalom,…)

Ciò comporta innanzitutto l’avere un metodo chiaro ed insindacabile di misurare le proprie capacità così da poter prendere parte ad eventi, simposi, raduni, spedizioni ed altre iniziative fornendo da un lato al pagaiatore un metro di valutazione chiaro per capire a quali attività sono alla sua portata e dall’altro lato rassicurando gli organizzatori riguardo le capacità del possessore del brevetto di un determinato livello.

Si può ad esemprio accedere a noleggio di attrezzatura “professionale”: in Italia il problema fino ad ora non si pone perché non vi sono realtà (che io sappia ne esiste solo una) che permettano a turisti di noleggiare kayak di un certo livello in completa autonomia ma all’estero è una cosa abbastanza diffusa. 

E’ possibile anche effettuare corsi in altri stati: la formazione iniziata in un paese aderente EPP può essere proseguita o approfondita altrove. Fare delle sessioni di training all’estero mentre si è in vacanza può essere un’idea interessante. C’è da dire anche che molti in Italia sono in possesso da anni di brevetti inglesi dato che oltremanica questo metodo è in vigore da parecchio tempo. Grazie agli standard EPP questi canoisti potranno continuare la formazione in Italia direttamente dal livello certificato dalla British Canoeing.

Parlando di kayak da mare (e dimenticando quindi l’ambiente agonistico, l’acqua bianca, la canadese ed in generale tutti gli altri sport di pagaia – che comunque sono regolamentati dallo standard EPP- ) la certificazione si divide in 5 livelli. Attualmente in Italia sono attivi solamente i primi 3.
L’iscrizione all’esame è subordinata al possesso dell’abilitazione inferiore solo dal livello 3 in su (il 2 lo si può fare anche senza essere in possesso dell’1).

La formazione è molto “libera” nel senso che non è un percorso pensato per essere effettuato a gradini fissi e definiti (sono a livello 2, faccio un corso e mi brevetto 3) così come non vengono date delle tempistiche nè minime nè massime riguardo la durata dell’addestramento. E’ un sistema pensato più che altro come segnavia di una continua e graduale crescita fatta oltre che di formazione anche di esperienza. Ne consegue che ognuno, con i propri tempi ed esigenze si può preparare in tranquillità facendo più sessioni di corso anche con formatori o presso scuole diverse prima dell’esame (magari tra il 2 e il 3 uno si fa un corso sulla navigazione, uno sui salvataggi, il roll, dei ripassi sulle manovre di livello 2 fatte in condizioni di mare formato… e nel passare del tempo ovviamente oltre alla parte meramente didattica si fanno anche le classiche “gite della domenica” che contribuiscono comunque ad accumulare esperienza sia mettendo alla prova ciò che sto imparando, sia consolidando quello che già sapevo fare anche confrontandomi con altri canoisti).

Sul web si trovano i riferimenti degli istruttori e delle scuole accreditate ed ormai anche in Italia la tendenza è di sviluppare i corsi specificando in quale parte del percorso EPP sono consigliati.

Da considerare il fatto che non si parla solo di tecnica ma anche di caratteristiche di sicurezza dell’imbarcazione (ad esempio esigendo gavoni o riserve di galleggiamento e cime perimetrali fin dal primissimo livello), attrezzatura, abbigliamento, normativa, capacità di trasportare in sicurezza il kayak su un’auto o un carrello stradale, oceanografia, conoscenza dell’ambiente (marino, lacustre o di fiume come habitat di flora e fauna) e cultura del mare in senso più generale (dalla pianificazione al primo soccorso passando per nodi, gestione del gruppo e meteorologia).

Il manuale Pagaia Azzurra, con ben specificate le caratteristiche dei 3 livelli attualmente attivi in Italia si trova sul sito FICK dal menù formazione -> pagaia azzurra.

Lo si può trovare anche sul sito di SOTTOCOSTA che è l’associazione nazionale che racchiudendo in sè tutte o quasi le scuole di kayak da mare è un po’ la portavoce ed il riferimento del programma Pagaia Azzurra nelle discipline Sea Kayak e Touring Jayak.

SCRITTO NELL’AGOSTO 2019

AGGIORNAMENTO 2023:
nel corso del 2021è stata introdotta la disciplina “Touring Kayak”, ovvero turismo in acque interne. La parte tecnica è molto simile alla quella dedicata al “Sea Kayak” con la differenza che vi sono anche tecniche utili nei grandi fiumi (gestione della corrente, traghetti, entrata in morta, entrata in corrente).
Nella disciplina “Sea Kayak” è stato attivato anche il livello 4.
Ci si aspetta a breve l’implementazione delle discipline “Open Canoe” (canoa canadese turistica) e “White Water” (acqua bianca).