Lazise – Bardolino – Garda

Regione e provincia: Veneto – Verona
Tempo di percorrenza: 8 ore/ una giornata
Percorrenza: 14nm

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Grado di difficoltà: Medio il percorso andata/ritorno sottocosta; alto il percorso con il passaggio sulla secca del Vò (da considerare solo con gruppo esperto esperto / barca appoggio).

Descrizione difficoltà: L’anello, passando per il Pal del Vo’ prevede di allontanarsi da riva di ben oltre il consentito in un lago che nasconde molte insidie (vento, onde alte e ravvicinate particolarmente ostiche, traffico a motore particolarmente intenso). “Uomo avvisato…”

Sappiamo benissimo che i grandi laghi non si possono prendere sottogamba pensando che siano, rispetto al mare, privi di pericoli ed insidie. Ed il Garda è forse quello che esige maggior rispetto. In questa parte di bacino, sebbene sia tendenzialmente meno ventosa rispetto a quella settentrionale, non è raro il formarsi di onde alte come quelle di mare ma ravvicinate come quelle di lago.

Sebbene l’itinerario descritto preveda il passaggio alla secca del Vo’ il consiglio generale è quello di preferire un percorso andata e ritorno sottocosta ed avventurarsi alla ricerca del palo del Vò solo se ci sono le condizioni adatte (meteo, traffico ed esperienza/dotazioni del gruppo di kayaker) e possibilmente una barca appoggio.

Periodo consigliato: Centri turistici lungo tutto il percorso rendono preferibile evitare l’alta stagione.

Punti d’imbarco: Da Lazise, soggiornando nei Campeggi lungo costa l’accesso all’acqua è molto semplice.

In alternativa parcheggio a pagamento in via Prà del Principe (proprio di fronte al Castello Scaligero); da li con carrellino si trova un passaggio con cancelletto sempre aperto fino a tarda sera che porta in spiaggia.

Descrizione:

Dopo l’imbarco si costeggia in direzione nord e ci si trova subito di fronte al caratteristico lungolago di Lazise, si sfila sotto la rocca del Castello Scaligero ed immediatamente si nota l’imboccatura del porto storico; una vera piccola perla.

Più a nord si trova Bardolino, con un altro piccolo porto storico, e Garda prima di raggiungere Punta San Vigilio che, con la sua famosa palazzina del 1400 e relativa darsena, è uno dei punti di interesse più noti e fotografati del lago. Questo è il punto in cui il lago cessa di essere ampio (quasi un piccolo mare) e si restringe improvvisamente prendendo le caratteristiche sembianze degli altri laghi di origine glaciale.

Proprio dietro la penisola di S.Vigilio si trova la Baia delle Sirene in cui è bello sbarcare per una sosta in spiaggia all’ombra degli ulivi.

Da qui il percorso di rientro è sulla via dell’andata o altrimenti, se le condizioni di cui sopra lo consentono, si può andare verso il palo galleggiante nella secca del Vò.

Da Punta San Vigilio con rotta 195° (poco a sinistra della punta di Sirmione) a circa 1,5nm si trova il palo che segna la sommità più alta della catena montuosa sottomarina – la cima del monte Vò – da cui poi si prosegue con rotta 090° per ritornare sottocosta dalle parti di Bardolino e terminare la navigazione verso sud fino al punto di imbarco.