Anello Bellagio – Isola Comacina

Tempo di percorrenza: 6-8 ore (compresa sosta per il pranzo )
Percorrenza: 10-12nm
Grado di difficoltà: Medio, necessaria esperienza e tutta la dotazione di sicurezza.

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Descrizione delle difficoltà:
Traffico sia commerciale (battelli turistici, aliscafi, traghetti) che diportistico generalmente intenso nella zona di Bellagio in medio/alta stagione; nettamente diminuito nei più freddi.
Sbarco difficile se non in un solo punto. Recupero praticamente impossibile.


Periodo consigliato:
Bellissimo in tutte le stagioni, sconsigliatissimo i fine settimana estivi per il traffico insostenibile attorno a Bellagio.

Punti d’imbarco:
Piccolo parcheggio zona chiesa di San Giovanni (fraz. Di Bellagio) con imbarco proprio di fronte alla sede della canottieri. Il “parcheggio” è piccolo e trovare posto non è poi così scontato. Conviene arrivare la mattina molto presto -magari evitando sabato e domenica estivi- pena il dover scaricare kayak ed attrezzatura e dover andare a cercar parcheggio dall’altra parte di Bellagio (che non è proprio piccola ed è tutta in salita).

Descrizione:
Un itinerario ad anello di circa 12nm (compreso il periplo completo dell’isola Comacina).
Ci si imbarca sui comodi gradoni di fronte alla sede della canottieri con lo scopo di guadagnare subito la sponda opposta.
Conviene lasciare l’esplorazione della costa est del lago sulla via del ritorno per tre motivi:
1- non dover fare una lunga traversata a fine giornata quando si è stanchi e magari il meteo è cambiato;
2-arrivare alla grotta nel pomeriggio quando il sole dovrebbe essere in una posizione migliore per creare i
fantastici riflessi azzurri;
3-Inoltre la zona attorno a Bellagio ed a punta Balbianello è molto trafficata in estate, conviene affrontare questo tratto la mattina presto quando i diportisti stanno ancora sonnecchiando.
Il punto di mira si trova dalle parti di Lenno, nel golfo che precede – venendo da nord – punta Balbianello (rotta 265) in modo da poter poi percorrere sottocosta tutto il promontorio del Balbianello che offre scogli
rigogliosi di vegetazione molto interessanti.
La traversata è piuttosto lunga, attorno alle 2nm. Volendo velocizzare si può tagliare perpendicolari su Tremezzo così la traversata scende sotto al miglio e successivamente se ne percorrono altre due costeggiando lungo tutto l’abitato di Tremezzina.
La villa del Balbianello non credo abbia bisogno di presentazioni: ritenuta da molti la più bella tra le ville del lago che ospita le ville più belle del mondo.
Proprio sotto al promontorio c’è l’isola Comacina, unica isola del Lario. Piccolo fazzoletto di terra, completamente privato, ospita nella parte meridionale strutture moderne (tra cui un ristorante di lusso)
mentre nella parte settentrionale vegetazione e resti di antiche fortificazioni e strutture religiose.
Dall’isola si ritorna sulla sponda di Bellagio, la traversata supera di poco il miglio. Puntando perpendicolare a riva si tiene come riferimento la chiesa di Lezzeno. Considerando che è giocoforza affrontare questa traversata a mattina inoltrata se siamo in bella stagione occorre prestare la massima
attenzione al traffico che sarà divenuto intenso.
Da Lezzeno si costeggia verso nord. Il paese termina con una cantiere nautico e di li la costa riprende ad essere impervia e selvaggia.

E’ la famosa scogliera dei Grosgalli (nome di origine celtica), dove le pareti a strapiombo sul lago formano gole e forre in cui si dice che streghe e maghi venissero a compiere i loro riti.
Proseguendo si arriva alla grotta azzurra. Il nome tradizionale di quest’apertura della roccia sull’acqua è “grotta dei Bulberi”. I bulberi erano dei pesci enormi che si dice trovassero riparo in questa cavità,
creature leggendarie grandi quanto un uomo ed impossibili da catturare dato che squarciavano le reti e spezzavano le fiocine. Non ho ancora capito se l’esistenza di questi pesci sia stata reale o una dei tanti miti nati attorno alle acque del Lario.
Poco a nord l’unica spiaggia su cui è possibile sbarcare per il pranzo si trova proprio sotto al Ponte del Diavolo; struttura creata poco dopo la fine della prima guerra mondiale è avvolta da cupe leggende e dicerie. Si erge altissimo sopra una forra di roccia dolomitica che sta alla base del Nuvolone (il monte, difronte al San Primo, che sta proprio sopra Bellagio ). Questo tratto di costa inospitale del Lario è incredibilemente pieno di cupe leggende e dicerie.
Da li al punto di imbarco, a S. Giovanni, la strada è davvero poca e dalla partenza si hanno percorse circa 10 nm. Può essere un’idea andare oltre, raggiungere il centro di Bellagio con le sue ville e giardini, doppiare la punta spartivento con il caratteristico porticciolo e magari proseguire ancora “sbirciando” nel ramo di Lecco fino per poi fare ritorno avendo percorso un altro paio di miglia.
Il Lario, in poche decine di metri si colora delle fioriture nei giardini perfettamente curati e della vita gioiosa di Bellagio facendo dimenticare le oscure storie rievocate qualche colpo di pagaia prima.