MAC Microsub PT

Marca: Mac
Modello: Microsub PT
Dimensioni: Lunghezza totale 14,5cm – Lunghezza lama 6cm – Spessore lama 3,8mm
Materiale: Acciaio inox W 1.4116, manico e fodero in plastica.
Peso: 55g
Costo: 15€
Made in: Maniago (PN) – Italia

immagine del produttore

La Mac è una coltelleria di Maniago (PN) specializzata nei settori della nautica e della subacquea.

La serie Microsub è rappresentata da modelli pensati per essere portati al polpaccio dagli amanti delle attività subacquee ma che, a mio avviso, si adattano benissimo ad essere montati sul PFD di noi canoisti. Forma, dimensioni e caratteristiche sono simili ai coltelli di riferimento per kayaker prodotti olte oceano (NRS Pilot e Gerber River sono credo i più diffusi).
Il microsub viene prodotto in 4 varianti: con o senza punta ( PT sta per Punta Tronca) e con o senza rivestimento della lama in materiale sintetico utile a prevenire le ossidazioni. I modelli rivestiti forse sono la scelta migliore per un uso marino ma, non amando io il look “militaresco” delle lame rivestite, ho optato per la versione in acciaio nudo.

Il coltello si presenta con la lama a doppio filo, da un lato piano e dall’altro seghettato. Al centro il foro aprigrilli; avrei preferito l’apribottiglie dell’NRS, quest’ultima azienda è abituata alle esigenze dei canoisti mentre la MAC ha come clienti di riferimento sub, diportisti e pescatori a cui l’aprigrilli è sicuramente più utile che a noi. La punta piatta non è affilata e si è già rivelata utile più di una vota come cuneo per sbloccare gli skeg incastrati dopo imbarchi su spiagge di ghiaia fine.

Il coltello quando arriva è appena tagliente nella parte col filo piano (un’affilatina extra male non gli fa) mentre quella seghettata è abbastanza efficace su cimette e cordini di vario tipo e spessore. Al più importante test per un coltello, ovvero “la prova del salame” il Microsub PT si comporta bene a patto di usare dei cacciatorini di diametro adeguato… i veneti che volessero portare la soppressa sono pregati di dotarsi di un multiuso con lama più lunga e cavatappi.
Scherzi a parte, è un coltello estremamente tecnico creato per ragioni di sicurezza. In altri usi come quello alimentare o, peggio ancora, per attività “da campo” è decisamente fuori luogo e scarsamente impiegabile. Sono comunque sicuro che tutti, in qualche gavone, hanno almeno un Victorinox da usare per scopi alimentari e per altre attività.
Il manico cavo permette di agganciarlo praticamente ad ogni tipo di moschettone -anche a sgancio rapido – durante l’utilizzo così da scongiurare il rischio di perderlo mentre lo si utilizza.


Nella confezione vi è anche un fodero in plastica e dei cinturini in gomma che servono appunto per assicurarlo al polpaccio dei sub ma facilmente con due fascette si fissa sul lash-tab del PFD. Il coltello sta in sede e si incastra bene nel suo fodero al punto che ritengo ci si possa fidare anche a portarlo “a testa in giù” senza rischio di perderlo ma, per precauzione, ho deciso di utilizzare una delle cinghiette in dotazione montandola longitudinalmente sul fodero come ulteriore sicura.

Sulla tenuta alla ruggine non ho molto da dire dato che di acqua salata ne ha vista purtroppo poca ma di quella di lago ne ha presa a secchiate. Necessita di cura ovviamente, più dei moschettoni e delle altre parti in inox. Una veloce sciacquata (dopo il mare) ed asciugatura è quello che serve; in caso ci si dimentichi si vedranno comparire dei piccoli punti di ossidazione che si rimuovono facilmente con una passata di WD40.

Punto di forza di questo coltello è il prezzo: made in Italy e convenienza economica difficilmente vanno di pari passo ma questo fa eccezione. Le alternative hanno prezzi quantomeno doppi, peccato solo che sia un articolo difficile da procurarsi (la maniera più semplice è rivolgersi all’azienda SIFF, sempre di Maniago).

Link al sito del produttore:
http://www.mac-coltellerie.it/it/product/144/microsub_pt.html