EDC per canoisti

EDC sta per EveryDay Carry. Un acronimo inglese, ormai nello slang comune anche in Italia.
Stiamo parlando di oggetti ed accessori senza i quali non si esce mai di casa.
Nella vita di tutti i giorni si tratta di cose comuni come l’orologio, il telefono, una piccola torcia nel portachiavi, una penna di scorta, gli occhiali da sole… accessori variabili da persona a persona necessari non solo ad affrontare la quotidianità ma anche utili per risolvere le problematiche e gli imprevisti più o meno grandi che di tutti i giorni dobbiamo affrontare.

Questa filosofia ha preso ultimamente sempre più piede tra gli amanti dell’outdoor e l’EDC si traduce in un piccolo kit indispensabile nelle nostre attività all’aria aperta.

Nulla di nuovo, da piccolo ero un grande frequentatore della montagna in qualsiasi stagione e già in tenera età sono stato abituato all’idea che fosse impensabile fare una qualsiasi escursione -anche la più banale- senza avere nello zaino la borraccia piena, un coltellino, una giacca anti-pioggia, calze e maglietta di ricambio. Ai tempi però non esisteva internet, quindi non conoscevamo questi americanismi… semplicemente era una “dotazione minima indispensabile”.

Noi canoisti possiamo seguire questa tendenza con profitto ed ho trovato molto utile l’idea specialmente da quando ho il kayak rimessato in un club; non dovendo partire ogni volta da casa con tutto l’armamentario capita di buttare in un gavone la borraccia con l’acqua e via… tanto per star fuori un’oretta o poco più non serve altro. Ci si può però ritrovare sprovvisti del materiale necessario a risolvere piccoli problemi. 

Ecco quindi cosa tengo sempre nel mio kayak, materiale sempre disponibile anche nelle uscite non programmate o senza equipaggiamento.

Un vero e proprio PICCOLO KIT

In una robusta sacca stagna da 2l trovano posto:

-una rappresentanza del KIT DI PRIMO SOCCORSO, se ne era già parlato qui; non si tratta della versione completa ma di una molto più basica: un sacchettino al cui interno vi sono dei guanti monouso, una metallina, una benda con alcune garze ed una maschera facciale per la respirazione bocca a bocca. Giusto il minimo indispensabile;

-un COLTELLINO SVIZZERO ovviamente non può mancare. Sull’utilità di avere sempre con sé un multiuso si è già parlato qui e nell’EDC non serve certo un modello superaccessoriato. Nel mio kayak tengo un Victorinox Huntstman perchè ha tutto quel che serve. Un semplice Spartan sarebbe più che sufficiente ed oltretutto più economico ma avendo già in giro quello…

-Una BICCHIERE: la condivisione di cibi e bevande è usanza comune, meglio quindi farsi trovare pronti onde evitare di rimanere a bocca asciutta o dover ricorrere a prodotti monouso. Un bicchiere in alluminio senza manico sta sul fondo della sacca da 2l e fa un po’ da contenitore a tutto il resto; a tale scopo ho riciclato la tazzina di un vecchio thermos rotto: è piccola, poco ingombrante ed altrimenti sarebbe finita nella spazzatura.
Volendo fare un acquisto dedicato consiglio un bicchiere in acciaio o alluminio non rivestiti in cui al bisogno si può far bollire dell’acqua per prepararsi una tisana calda. Si trovano a poco prezzo nei negozi specializzati in attrezzatura da campeggio/escursionismo;

-un pacchetto di FIAMMIFERI per accendere un piccolo fuoco (sicurezza e leggi permettendo) o il fornelletto nel caso ne avessimo uno. Più spesso mi capita di avere pronta la pipa, compagna perfetta nelle soste durante le escursioni in solitaria, e scoprire di aver dimenticato da accendere.
I fumatori sono ben abituati a girare sempre con una buona scorta di fuoco e questa credo, a priori, sia una buona abitudine. Nelle uscite in cui prevediamo di portare un fornelletto sarebbe un bel danno se scoprissimo che il solo accendino del kit cucina non funziona in quanto rotto, scarico, troppo freddo o bagnato.
Nell’EDC preferisco i fiammiferi all’accendino in quanto col tempo, anche se inutilizzato, si corre il rischio di trovarlo privo di gas;

-del NASTRO ISOLANTE ed un CORDINO semplice da 5 o 6 metri possono sempre servire in caso di piccole riparazioni o semplicemente per stendere le cose ad asciugare durante le soste;

-un SACCHETTO di plastica per raccogliere rifiuti;

-qualche metro di CARTA IGIENICA biodegradabile. Poco da dire: mai farsi trovare senza nel momento del bisogno.

Con gli oggetti maggiormente sensibili all’umidità sono solito usare il macchinario per mettere sottovuoto gli alimenti negli appositi sacchetti. Faccio questo con con i fiammiferi, la carta igienica ed il contenuto del kit di primo soccorso.
Questo sistema ha l’ulteriore il pregio di ridurrne notevolmente l’ingombro rendendo possibile inserire il tutto in una sacca di dimensioni minori.

Ovviamente chi preferisce potrà utilizzare un contenitore rigido ermetico in plastica come i famosi barattoli con tappo a vite.

contenitore e contenuto

Il kit risulta così composto ed all’interno della sua sacca rimane un unico pezzo, facile da prelevare al volo quando si decide di uscire con una canoa che non è la mia. Ma non è tutto.


Ci sono altri accessori che ho sempre a bordo:

Nel DAY HATCH

l’unico gavone utilizzato per le brevi uscite, vi sono sempre riposte una GIACCA D’ACQUA (nel mio caso la Palm Vector), CAPPELLI DA SOLE E DA PIOGGIA ed OCCHIALI DA SOLE.

Anche un sacchettino con un paio di snack a lunga conservazione ed una bottiglietta d’acqua è spesso presente. Questi ultimi però vengono periodicamente consumati per cui capita di rimanere sguarnito. Nella stagione estiva un tubetto di CREMA SOLARE sarà indispensabile per chi – come me – ha la pelle chiara e molto sensibile all’esposizione, molto utile avere con sè uno SPRAY REPELLENTE PER ZANZARE.

sulla COPERTA

cima a contatto

davanti al pozzetto c’è sempre la CIMA A CONTATTO FAI-DA-TE, di cui si è parlato qui.
Ogni kayak della flotta ha la sua, fatta su misura, che non viene mai tolta dal ponte anteriore.

Un TRAINO LUNGO ma comunque compatto lo tengo a disposizione; senza portarmi gli ingombri della sacca da lancio una cimetta galleggiante da 5mm lunga circa 8m dotata di moschettoni è più che sufficiente per le gite più brevi sul lago.
Conosco persone addirittura abituate a tenere a tale scopo una cimetta semplice senza moschettoni nella tasca del PFD.

Nemmeno per le navigazioni più brevi amo stare senza una PAGAIA DI SCORTA divisibile oltre a quella principale.

Dell’immancabile presenza del PFD con attaccato un FISCHIETTO NAUTICO non c’è nemmeno da star qui a parlarne così come della SPUGNA dietro al seggiolino.

Questo è quanto lascio sempre fisso nel kayak, così che sia presente anche se decido all’ultimo minuto di fare un giro sul lago senza passare da casa a preparare l’attrezzatura.

Sono talmente abituato ad avere sempre a disposizione tutto ciò che quando mi capita di uscire con kayak sociali è un po’ come se mi sentissi nudo.